Grazie ad un mio amico ho letto un’ intervista che Furio Colombo fece ad Alberto Moravia nel lontano 1975. Mi ha colpito un aspetto in particolare : la distinzione che Moravia fa tra informazione ed arte.

Moravia vede l’informazione come un qualcosa che si limiti a confermare ciò che già sappiamo. Utilizza l’analogia degli insegnanti di scuola, ritenuti utili ma incapaci di svelare nuove conoscenze, in quanto si limitano a ripetere ciò che un bambino già conosce. La funzione dell’informazione, pur essendo indispensabile, si esaurisce nel rafforzare una comprensione già esistente, senza offrire un nuovo punto di vista.

L’unico mezzo che possiede il potere di rivelare il mondo e di offrirne un’autentica comprensione è l’arte. L’arte può svelare verità nascoste ed è l’artista il vero informatore. Cita l’esempio dei “Demoni” di Dostoevskij. Si chiede chi possa spiegare meglio una cospirazione: un’inchiesta giornalistica o Dostoevskij?

L’arte viene considerata come l’espressione di ciò che è represso, capace di rivelare l’inconscio attraverso stile e forma ed è un atto privato, individuale, intimo, in grado di condurre a una liberazione. Per questa ragione, definisce l’arte intrinsecamente “antisociale”. Per Moravia l’informazione è superficiale, in quanto focalizzata sulla quantità e sui dettagli, senza offrire un significato o una comprensione più profonda. Una divulgazione che si limita a trasmettere fatti, senza trasformare la nostra visione.

L’arte, come i sogni, è essenziale per l’esistenza umana e non può essere sostituita da altre attività. Senza sognare si muore.

Ma siamo ancora in grado di sognare? Perchè è un’attività faticosa, lunga, anche dolorosa , non garantisce risultati tangibili. Dare espressione a quello che è represso in ognuno di noi è potenzialmente pericoloso. Significa avventurarsi in ambienti misteriosi, oscuri, scomodi. In altri termini allontanarsi dalla zona di comfort, da ciò che conosciamo. In un mondo iper-tecnologico è facile scambiare l’informazione con l’arte. Facile dire che i sogni sono illusioni. Forse la domanda più cruda è: vogliamo sognare? Perchè senza sognare si muore.